La mia prima volta
Avevo 16 anni, e l'estate era già arrivata da un pezzo, niente scuola, tante uscite serali e qualche ragazza per divertirsi un po'. La maggior parte dei pomeriggi la trascorrevo in piscina, teoricamente ad allenarmi, in pratica per flirtare con qualche ragazzina e osservare languidamente i costumini attillati dei miei compagni di squadra: nessuno sapeva che sono bisex, e non avevo mai avuto alcun rapporto con altri ragazzi. Unica piccola eccezzione era il rapporto che avevo con Enrico, il mio migliore amico di sempre. Eravamo una coppia leggendaria per aver rubato cuori (e non solo!) a troppe ragazze, in realtà tra noi non mancavano coccole e carezze, come fanno due amiche, ma che raramente avviene tra due amici, specialmente se così "virili" all'esterno. Una sera Enrico mi invita a casa sua per vedere un film, io ero stanchissimo per l'allenamento, lui per esser andato in palestra, così nessuno aveva voglia di uscire, anche perchè molti amici erano in vacanza. Mi disse che era a casa da solo, i suoi genitori si erano presi qualche giorno per andare a Rimini, suo fratello dormiva dalla sua ragazza. Era capitato altre volte, quindi non me ne feci certo un problema.
Quando arrivai a casa di Enrico lui mi accolse con addosso solo un paio di pantaloncini blu. Lo avevo visto molte volte mezzo nudo, ma non finiva mai di eccitarmi con il suo fisico, che aveva particolarmente sviluppato negli ultimi mesi frequentando la palestra. "Senti, ti dispiace restare anche a dormire? Non me la sento di restare da solo, ti presto tutto quello che ti serve..." mi dice appena entrato. "Vabbè, sento mia mamma". Naturalmente lei non aveva nulla da obiettare, eravamo vecchi amici e i nostri genitori si conoscevano da anni. Ci buttammo in divano a guardare un film, una commedia americana stupidissima ma vagamente erotica. Faceva un caldo incredibile perchè il climatizzatore era rotto "Se vuoi togli pure la magliatta, fai come a casa tua" mi dice lui dopo poco. Io non resistevo così vestito, quindi non esitai a cogliere quell'invito, ma mi eccitai ancor di più mentre i nostri corpi nudi si sfioravano sul divano. Ero in estasi, e per così poco.
Il film non durò molto, restammo un poco ancora a chiacchierare e a fare zapping poi andammo a dormire nel letto di Enrico, che fortunatamente era matrimoniale. "Io dormo nudo, spero non ti dispiaccia" mi dice, sfilandosi i pantaloncini "Figurati" dico io, già emozionato. Si sfilò quelli, e poi le mutande: aveva un gran bel pisello, un poco più grosso del mio, pochi peli biondi crescevano sul pube. Il pisello ondeggiò morbido mentre si buttava a letto pancia all'aria.
"Che fai, mi resti a guardare? Non penserai di dormire vestito!" "Ehm, no...certo che no" risposi io, un poco in imbarazzo. Mi sfilai i pantaloncini e gli slip, mostrando il mio bel pisello le cui dimensioni stavano già crescendo, poi mi misi a letto di spalle. Enrico sembrava già dormire, così mi girai a guardarlo alla fioca luce che entrava dalla finestra semiaperta. Era bellissimo, e il suo pisello, incredibilmente era duro! A quella vista mi eccitai da morire, il mio pisello sembrava scoppire da tanto era duro e grosso. Enrico si mosse, io mi voltai ancora di spalle. Dopo un pò di tempo mi voltai ancora e lo vidi ad occhi aperti, si sfiorava appena il pisello con la mano destra.
"Non riesco a dormire con 'sto coso" mi dice.
Mi volto, il pisello durissimo "Nemmeno io", rispondo.
"Mi meno una sega...ti dispiace?"
"No, figurati...esco se vuoi" dico io, eccitatissimo.
"No dai, resta...fattela anche tu. Con quel coso in tiro..." dice sorridendo. Sorrido anch'io e mi metto pancia all'aria. Cominciammo piano a farci una sega, io ero già pronto a sborrare, avevo il torace sudato e il respiro affannoso.
"Ci metto un secolo a menarmi le seghe da solo" esordisce lui, stringendosi il pisellone duro in mano "Fammela tu" conclude. Io lo guardo strabiliato e mi fermo.
"Sì dai...mica siamo...gay...solo per una sega...siamo amici" continua, sorridendo. Poi mi prende la mano destra con la sua sinistra. Io non oppongo resisitenza mentre lui accompagna la mia mano fino al suo pisello.
"Cazzo se è duro" dissi. Ridemmo, poi cominciai a fargli una sega, toccando appena la cappella umida.
"Aspetta, io la faccio a te" Mi disse, e mi prese il pisello. Sospirai appena, mentre abbassavo la mano sul suo membro, sfiorandogli il ventre e il petto sudaticcio. In poco sborrammo tutti e due ridendo per qualche stupida battutina, poi andammo a pulirci in bagno e tornammo a letto.
Era strana quella situazione, ma così bella ed eccittante! Mi misi su di un fianco, dandogli le spalle e tornammo a dormire. Il suo respiro si fece pesante, pensai che era tutto finito. Poi all'improvviso lo sento avvicinare, il suo braccio destro mi cince quasi in un abbraccio, il suo bacino (e il suo pisello!) sfiorano il mio sedere. Respiro a fatica, il mio cazzo e di nuovo in tiro. Lui respira profondamente, forse dorme, poi invece sento le sue dita muoversi e carezzarmi il petto. Poi si ferma. Io alzo appena la gamba e passo la mano tra le mie gambe fino alle sue palle. Sono grosse, sode, con pochi peli come il pube. Salgo fino alla radice del pene, poi sento ancora quella carezza così ritraggo la mano e mi tocco il pisello, durissimo. Lui si ferma, così io torno sulle sue palle, le tocco, e mi eccito tantissimo, poi vado sul suo pisello e lo carezzo; quello diventa duro velocemente, un pezzo di legno. Lo sistemo appena fra i miei glutei e lo sento muoversi. Ritraggo la mano, sento ancora la sua carezza. Questa volta è più intensa, poi la mano scende fino al mio pisello, lo sfiora appena, sfiora le palle e torna sù di nuovo. Enrico si ritrae, io sto immobile, non respiro nemmeno. Lo sento armeggiare, poi due dita mi sfiorano il buco del culo: sono umide di saliva.
"Stai tranquillo, non ti farò male" mi sussurra all'orecchio. Io sorrido soltanto.
Toglie le dita, poi sento arrivare il pisello: è umido anche quello. Sento dolore quanto la cappella grossa entra nel buco, ancora più dolore ma anche un piacere indescrivibile quando preme tutto quel suo cazzo durissimo nel mio sedere. Godo. Sento i suoi peli premere sulle mie chiappe: è tutto dentro. Piano, quasi con timore inizia a trombarmi.
"Non ti sto facendo male, vero?" mi chiede.
"Vai più veloce" è l'unica risposta che riesco a dare.
Mi mette pancia a terra e comincia ad aumentare il ritmo, fino a fottermi con foga. Geme di piacere. Il mio pisello sembra scoppiare ogni volta che sfiora il lenzuolo.
Esce, ma non è ancora venuto. Mi gira, mi bacia, sento la sua lingua calda contro la mia, il suo pisello toccare il mio, stringo le sue spalle muscolose. Poi scende, scende fino al mio cazzo e lo prende il bocca. Glielo spingo in gola, lui lo lecca, lo bacia come ne avesse fatti a migliaia. Sborro tantissimo, nella sua bocca, sul suo viso, goccie calde scendono sul mio basso ventre. Lo bacio, metto lui di sotto e prendo il suo pisellone in bocca. Ha un gusto incredibile, come nessun'altra cosa. Lo lecco con naturalità, lui me lo spinge in gola fino a farmi soffocare. Poi viene, ingoio quanto posso perchè è troppa. Un po' di sborra mi bagna le labbra, mi bacia. Continuiamo a baciarci teneramente per un bel po', poi ci stendiamo uno di fianco all'altro, mano nella mano, esausti.
La mattina dopo mi diede il bis nella doccia...ma questa è un'altra storia...
